L'origine di Anversa è legata ad una leggenda ancora assai viva tra la popolazione la quale narra l'eroico gesto compiuto dal soldato romano Silvius Brabo nell'uccidere il gigante Druon Antigoon, che turbava la vita degli abitanti zona, gettandone poi una mano nel fiume Schelda.
Al di là della leggenda, sappiamo che le prime testimonianze storiche relative ad Anversa risalgono al VII secolo, epoca in cui Sant'Amando di Maastricht arrivò in questa zona settentrionale del Belgio per diffondere la religione e quindi costruirvi una chiesa, seguito dai Frati Benedettini che si misero anche all'opera per renderne più vivibili i territori e più fertili i terreni bonificati.
Nel XIV secolo, complice anche il declino della vicina città di Bruges, Anversa divenne un punto di riferimento per gli scambi commerciali, con numerose merci e uomini che transitavano quotidianamente nel porto e lungo il fiume Schelda.
A conferma del prestigio conquistato ricordiamo che ad Anversa nacque la prima borsa merci d'Europa e le maggiori fiere del Cinquecento si svolgevano in questa città, capace d'attirare anche i più ricchi banchieri dell'epoca.
Il XVI fu in effetti uno dei periodi più floridi di Anversa, capitale dei commerci tra gli imperi coloniali e della cultura, in particolare per merito della Scuola Fiamminga, mentre il secolo successivo segnò una fase di declino, in parte significativa determinata dalla chiusura del Porto in seguito al Trattato di Vestfalia del 1648.
Il destino di Anversa è, infatti, notoriamente legato al suo Porto che venne riaperto alla fine del Settecento favorendo così la rinascita della città che attualmente è una delle più vivaci d'Europa, nonché interessanti da visitare.
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